Ambulance | Recensione

Ambulance recensione

I vincenti riescono a fot**rsi miss college. Con quest’autocitazione d’altri tempi Michael Bay inaugura un ritorno alle origini, quando offriva il meglio di sé con action come The Rock. Non sappiamo le ragioni di questo ritorno, se sia una personale scelta artistica o perché non abbia più il credito necessario per girare roba grossa. Ad ogni modo meglio così, Ambulance è letteralmente un film esplosivo, come lo è d’altronde tutta la filmografia del regista californiano, solo che qui non svacca a dispetto degli ultimi tempi; il bayhem si presenta con più cognizione di causa e senza effetti collaterali, non è richiesta nessuna prescrizione per il mal di testa, e noi ce ne rallegriamo perché stavolta siamo di fronte a un action solido nelle fondamenta, equilibrato, divertente quanto basta.

Ma sì, spariamo, perchè no

Ambulance è il remake di un omonimo thriller danese del 2005 (Ambulancen). Adesso non saprei dirvi quanto sia fedele all’originale, ma trovo altamente improbabile che possa essere accostato più di tanto al trattamento Bay, dato che il nostro dispone di una personalissima visione di coolness cinematografica, malgrado una sua certa attitudine allo strafare e svaccare; tuttavia possiede una talento sul piano tecnico indiscutibile, tra i migliori sulla piazza. Un mitomane che sa il fatto in suo in termini di movimenti di macchina, posizionamento delle pedine e messa in scena complessiva (sebbene non sempre tutto funzioni alla perfezione). Il risultato è un heist movie che incrocia prima Speed e poi Fury Road con 120 minuti di caos organizzato tra le strade di Los Angeles. Insomma, tecnicamente non una roba per dilettanti.

Il Fomento

Infine i tocchi di classe. Jake Gyllenhaal perfetto quando interpreta personaggi complessi, al confine con la schizofrenia, uno che rapina banche con il dolcevita. Poi c’è anche il fricchettone con le Birkenstock, e ti chiedi perché, ma comunque è bellissimo così. Infine il grande capo delle forze speciali che entra in scena con una Fiat 500 insieme al suo cane da spaccino di quartiere. Dettagli che per un attimo fanno dimenticare il Michael Bay in overacting da CGI smarmellata ovunque.

Senza nessuna esitazione Ambulance si presenta già come uno dei migliori titoli di Michael Bay. La speranza è che adesso continui per questa strada e non ricada dentro il tunnel del pacchianesimo.