
Nel duemila arriva a sorpresa Pitch Black, ma ci pensate? Nel 2000 il mondo era un’altra cosa; internet era più genuino e ignorante, Amazon faceva i suoi primi passi, Pornhub non esisteva ancora, c’erano le Twin Towers. Il cinema viveva un periodo prolifico di pellicole originali; la saga di Matrix era ancora in corso d’opera e La Compagnia dell’Anello era in dirittura d’arrivo. Che tempi.
Dicevamo: Pitch Black; un film che all’epoca era considerato per gli standard produttivi di Hollywood (ma anche per gli standard di oggi) poco più che una delle tante pellicole insignificanti, un film tra i tanti che sarebbe inevitabilmente finito nel dimenticatoio dell’universo low budget. Pitch Black è stato girato con un costo di produzione relativamente basso, 23 milioni per la precisione (un’enormità invece per il cinema nostrano). Tuttavia il suo destino non è stato finire nello scarico del cesso, d’altronde non a caso siamo oggi qui a parlarne.

Nonostante i suoi limiti Pitch Black è un B-Movie ben congegnato in ogni suo aspetto, dalla scrittura, non così banale come ci si aspetterebbe da un prodotto del genere, alla regia. Ed è forse quest’ultima ciò che contraddistingue Pitch Black dalla categoria a cui appartiene, poiché sebbene il regista David Twohy sia nulla di più che un bravo mestierante, tuttavia Twohy piazza una peculiare cifra stilistica che elevano questo film a una tacca in più rispetto alla media delle produzioni a basso costo; nell’insieme la regia tiene tutto in piedi, un po’ a sputi, ma sì, ci riesce. La fotografia peculiare (e dozzinale) giustificata dal world building fa la sua porca figura, nel senso che nasconde per bene un bel po’ di polvere sotto il tappeto; magia della post-produzione.
Pitch Black funziona bene per le ragioni sopraccennate, ma se in qualche modo è rimasto impresso nella memoria collettiva il motivo risiede nel suo protagonista indiscusso: Riddick, interpretato da un Vin Diesel sì agli inizi della sua carriera, ma già pronto a mangiarsi tutto, con quella flemma lì da saggio bullo di quartiere. Pitch Black non ci spiega bene chi sia Riddick, se non un pericoloso criminale, ma è proprio quest’aurea di mistero il segreto del suo successo. Un’interpretazione che qualche anno dopo permise a Vin Diesel di scalare la vetta di Hollywood con quella tamarrata di Fast&Furious. Il ragazzo oggi detiene un conto corrente da far invidia anche a Papa Francesco. Ciò detto: senza Vin Diesel Pitch Black oggi non sarebbe stato quel film che tutti ricordiamo, questo è oggettivamente un dato di fatto.

Riddick è il tagliagole che tutti vorrebbero come amico, malgrado la sua sociopatia. Un personaggio quanto fastidioso tanto carismatico, e a cui gli è stata dedicata una trilogia cinematografica dal successo altalenante (qui la recensione del sequel).
Qual è stato il maggior contributo di Pitch Black al cinema? Nessuno, eppure tutti lo ricordiamo, qualcosa vorrà dire.