Ho avuto una gioventù fortunata, a dodici anni non mi mancava nulla: amici, partite a calcetto, gare di biciclette, giochi di società, videogames, insomma una vita medio-borghese normalissima. Poi però ogni anno arrivava puntualmente la mia personale disgrazia, cioè l’estate e il conseguente declassamento di rating della mia spensieratezza. Ogni fine primavera con i miei traslocavo in una villetta situata vicino a una calda e affollata spiaggia del sud. Mare, sole, pranzi infiniti, ecc., tutto bello finché dopo qualche settimana le vacanze diventavano un supplizio di sudore e zanzare, ma soprattutto di noia dato che lì non frequentavo nessuno con cui ammazzare il tempo, come trovarsi vicino un buco nero nel quale il tempo non passava mai, e dico mai. L’unica mia salvezza era una disgraziata TV 22 pollici, ma dato che all’epoca il periodo estivo era (in realtà lo è ancora) considerato un momento morto per tutti i palinsesti televisivi italiani, il picco di interesse giungeva con il martedì horror e qualche anime giapponese pomeridiano. Di rado capitava di vedere un buon film, ancora più raramente che rimanesse impresso nelle memoria, tra questi vi è un certo Tremors, film di cui non avevo mai sentito parlare. Col tempo scoprì che rientra in quella categoria di B-Movie rivalutati grazie all’home video, e d’altronde ci sono delle buone ragioni.
Tremors è un monster-movie vecchia scuola in cui dei vermoni giganti escono dai fottuti terreni. Con una disarmante semplicità low budget dispone di un trama esile, dei dialoghi didascalici e gente cazzuta, ma a differenza di altri B-Movie il suo asso nella manica è nei tempi giusti. Infatti Tremors fa quel che deve con molta onestà e un ritmo costante dall’inizio fino ai titoli di coda senza perdersi in smancerie varie, aspetti che tornano utili quando non si possiede molto da offrire in termini di quantità e qualità sul piano del mero intrattenimento. Nonostante il rischio baracconata il film trova la quadra precisamente in quel punto di equilibrio tra la commedia e l’action, e funziona anche grazie a un buon cast ed effetti speciali di ottima fattura che ancora oggi non mostrano grossi segni di deterioramento.
Con un imbarazzante incasso ai botteghini non si può dire che Tremors sia stato un successone, tuttavia poi accadde uno di quei miracoli pre-globalizzazione-pro-blockbuster nel quale l’home video, il passaparola e le migliaia di repliche in Tv hanno fatto la sua fortuna, innalzandolo allo status di semi-cult.
Interessante, onesto e divertente. Assunto.