The Vast of Night | Recensione

The Vast of Night recensione

Il New Mexico, la piccola cittadina di Cayuga, gli Ufo. Benvenuti nella fantascienza anni ’50 di The Vast of Night. Primo lungometraggio del giovane e promettente Andrew Patterson, già premiato sul piano internazionale per quest’opera ambientata nell’arco temporale di una notte che cambierà definitivamente la vita di alcuni dei suoi cittadini di quest’area periferica dell’impero.

The Vast of Night recensione
The Vast of Night è un’opera derivativa che rimanda ad altri celebri classici della fantascienza, evidente è il riferimento a serie come
Ai Confini della Realtà, inoltre possiede una certa aurea di mistero che rimanda a serie cult come X-Files e in parte il cinema di Shyamalan, poiché analogamente a essi anche qui la fantascienza non è esplicita, ma solo suggerita attraverso la costruzione dei dialoghi.

Difatti sebbene The Vast of Night sia un prodotto low budget da nemmeno un milione di dollari, gioca bene le sue carte tramite un’ottima scrittura, il pezzo forte di questo progetto e vero deus ex machina per ricreare quelle suggestioni apocalittiche che animano l’intera pellicola grazie agli sceneggiatori James Montague e Craig W. Sangle. Una scrittura che diviene ancora più potente in virtù dell’ottimo lavoro di messa in scena.
Una tensione crescente, lenta e inesorabile, a partire da una lunga e bellissima introduzione in piano sequenza utile a delineare il contesto in cui vivono i due giovani protagonisti: una centralinista e uno speaker radiofonico. Ragazzi al centro di una storia più grande di loro in omaggio ai teen-movie degli anni ’80, ma all’interno di un’ambientazione retrò che per certi aspetti rimanda a quell’
American Graffiti di George Lucas.

The Vast of Night recensione

L’opera di Petterson è talmente piena di citazioni che sarebbe inutile elencarle tutte, d’altronde dietro quest’opera è piuttosto tangibile lo studio e la passione per il cinema. Dall’inizio fino ai titoli di coda. 

Una fantascienza intimista, con una buona sceneggiatura alle spalle e un’atmosfera vintage molto ben curata nei dettagli, malgrado non sia in realtà il suo punto di forza, ma comunque lascia a tratti incantati per un certo grado di coinvolgimento.
The Vast of Night è un titolo consigliato a tutti gli appassionati di sci-fi. Un’opera dalle dimensioni modeste a dispetto dei possenti blockbuster, ma è proprio in questi luoghi remoti della settima arte in cui si può maggiormente osservare, e ammirare, la vera passione per la fantascienza.