The Ritual | Recensione

Presentato la prima volta al Toronto Film Festival del 2017 e distribuito sulla piattaforma Netflix il 9 Febbraio del 2018, The Ritual del regista David Bruckner è il classico horror soprannaturale senza infamia e senza lode, in cui fa da sfondo l’archetipo della foresta oscura.

Quattro amici decidono di fare un viaggio nella natura selvaggia scandinava, sia per ammirare la bellezza del luogo e sia per ricordare il loro amico venuto a mancare a causa di una rapina. La sera di quel tragico evento accanto alla vittima c’era anche il suo amico Luke, che però riuscì a nascondersi dietro uno scaffale del mini-market, paralizzato dalla paura vide il suo amico morire davanti i suoi occhi a colpi di machete. Il rimorso per non aver aiutato il suo amico rimarrà ben piantato nella mente di Luke e tornerà alla ribalta durante il cammino attraverso la foresta.

The Blair Witch Project è l’elefante nella stanza, difatti guardando The Ritual è impossibile non pensare a quella famosa pellicola in 8mm arrivata nelle sale nel lontano 1997 e successivamente divenuta fenomeno cult dell’anno. Il film di Bruckner pecca ampiamente di originalità, però ha dalla sua un’ottima realizzazione tecnica, soprattutto nell’ambito della fotografia e della soundtrack. Ottima anche la recitazione degli interpreti e la realizzazione tecnica del “mostro” di turno.

Al cinema probabilmente gli avrei dato a malapena la sufficienza, però in questo caso è stato distribuito sulla piattaforma di Netflix, perciò se l’avete già a casa non vi costa null’altro ed inoltre è un film consigliato per queste fredde notti d’inverno.