Point Break | Recensione

L’estate è il periodo del mare, del caldo e del sudore sulla fronte, ma è anche il momento delle nuove amicizie in spiaggia. Alcune di esse sono destinate a vita natural durante mentre altre sopravvivono il tempo di una stagione. Se una tale amicizia nasca per caso o per lavoro poco importa, come ben sa l’agente speciale dell’Fbi Johnny Utah, infiltratosi all’interno di una comunità di surfisti a seguito di un’indagine in corso su alcune banche prese di mira da una banda di uomini mascherati da ex-presidenti.
Bohdi, il leader di una tribù di surfisti, diviene in poco tempo un amico e un esempio di vita per il giovane agente dell’Fbi. Ma Bodhi è anche il capo della banda criminale che l’Fbi sta proprio cercando, è questo complica tutto.
Point Break probabilmente rimane ancora oggi il miglior film girato da Kathryn Bigelow, ex-moglie di James Cameron. E personalmente considero questo film uno dei migliori action/polizieschi degli anni ’90. Con una sceneggiatura che nasconde tra le righe, ma nemmeno tanto, anche un po’ di filosofia spicciola che non guasta mai (ma nessuna laurea ad honorem all’università della vita, per carità).
Lo spirito del film è incentrato soprattutto sulla contrapposizione di due personalità all’antitesi. Johnny è un arrogante e un arrivista, con quella voglia di successo basata sulla logica del sogno americano. Viceversa Bodhi è una persona senza apparentemente grandi ambizioni, ma determinato a non affogare in una vita grigia e banale, sempre alla costante ricerca di quell’adrenalina che lo faccia sentire vivo, insieme ad un po’ di autolesionismo. 
Eppure nonostante queste differenze tra i due, in qualche modo si attraggono e si rispettano a vicenda. Seppur sia chiaro nei fatti chi sta dalla parte del torno e chi no, la linea di demarcazione tra il bene e il male è piuttosto sottile. Siamo giusto alla provocazione, ma prefiggersi una vita al di fuori degli schemi imposti dalla società è un’idea più che legittima, anche se in questo caso è certamente discutibile.
Una menzione speciale va ad alcune scene memorabili, da Ronald Reagan con il lanciafiamme all’inseguimento a piedi tra i vicoli di Los Angeles, probabilmente tra i migliori inseguimenti mai realizzati in un poliziesco. Indimenticabile anche la scena del lancio dall’aereo senza paracadute di Keanu Reeves, in piena furia cieca come un amante tradito. 
La Bigelow mostra con questo film di conoscere il fatto suo. E oltre la buona prestazione tecnica dona al film quel tocco di poesia non banale per un film del genere.
Grandissima l’interpretazione di Patrick Swaize, che esprime un personaggio a tutto tondo come poche volte nella sua carriera. Nel cast è anche presente il redivivo Gary Busey, uno dei protagonisti di Un mercoledì da Leoni. Altro famoso film sul surf, se non il più conosciuto.
Point Break è Un mercoledì da Leoni in versione action/poliziesco. Ecco finalmente l’ho detto.