Non Dormire nel Bosco Stanotte | Recensione

non dormire stanotte nel bosco recensione

non dormire stanotte nel bosco recensione

Da un paese come la Polonia ti aspetti come minimo un cinema di derivazione sovietica, con dei dialoghi della durata di cinque ore e passeggini ruzzolare dalle scalinate, e non invece uno slasher old school anni ’70 come nel caso di Non Dormire nel Bosco Stanotte. Un titolo che più banale non si può, e probabilmente anche voluto di proposito, poiché in effetti siamo di fronte a un banalissimo slasher. Adesso vi spiego perché.

Lo slasher è forse il genere cinematografico più codificato rispetto a tutti gli altri sia nella struttura narrativa e sia nel suo modus operandi, difatti è una sottocategoria dell’horror che possiede fin dai tempi di Halloween di John Carpenter le sue regole ferree dai quali sembra che nessun cineasta possa sfuggirgli. Tra gli aspetti principali troviamo in prima linea un gruppo di adolescenti, o al massimo ventenni, che intraprendono un viaggio, considerato dai più un’allegoria del passaggio verso il mondo degli adulti, ma non senza difficoltà, dal momento che la destinazione è impervia di uno o più villain che amano far a pezzettini chiunque gli capiti a tiro, sia esso un serial killer o una famiglia di cannibali poco importa.

Ciascuno dei membri del gruppo rappresenta una macchietta del genere: Dal belloccio alla vamp, dal buffone alla Final Girl. Quest’ultima è inizialmente defilata dal gregge, ma in seguito diviene la protagonista assoluta e anche l’unica destinata a sopravvivere alla carneficina. Ma non prima di imbattersi in qualcuno con l’hobby dello spiegone alla Nolan, che ha la funzione di avvertire dei pericoli a cui si va incontro (tecnicamente questa figura viene definita “il guardiano della soglia”).

Tra le varie peculiarità dello slasher vi è un certo accanimento nei confronti dei “peccatori” (sesso/droga per intenderci), spesso tra i primi a essere macellati insieme al buffone/sfigato. Motivo per cui in passato lo slasher è stato marchiato di becero moralismo. Per concludere con questa lista dei cliché non dimentichiamoci del leggendario “dividiamoci”, da sempre il deus ex machina per mandare avanti il baraccone.

Non Dormite nel Bosco Stanotte

Ecco allora, Non Dormire nel Bosco Stanotte possiede tutti gli archetipi dello slasher, non manca di uno, e dico uno, dei punti sopraelencati, nonostante provi a disattivare questa bomba di prevedibilità con delle battute meta-cinematografiche.

Però sapete che c’è? Tuttavia siamo di fronte uno slasher confezionato da manuale e con i tempi giusti. E malgrado indubbiamente percorra strade già percorse migliaia di volte, per molti aspetti è sopra la media sul piano di una regia che non delude le aspettative degli appassionati dell’horror all’arma bianca. In senso lato possiamo dire che la qualità tecnica è l’aspetto più imprevedibile di tutta l’opera, considerando che da questi parti le trame oltre a essere più scontate di un porno non possiedono nemmeno una messa in scena degna di nota. E invece qui l’ottima regia è accompagnata da una buona interpretazione complessiva, i villain sono azzeccati e i momenti gore non mancano, inoltre dispone pure di quel pizzico di ironia che non guasta l’atmosfera. In conclusione, nonostante quest’opera non abbia un grammo di originalità nel complesso convince e soddisfa chi è a digiuno di slasher da moooolto tempo.