Mickey 17 | Recensione

Vero che non si può giudicare un libro dalla copertina, ed è altrettanto vero che non si dovrebbe giudicare un film dal trailer. Però un po’ si, dai. Ad esempio l’ultima opera di Bong Joon-ho, Mickey 17, partiva già male a causa di un biglietto da visita del cazzo, con un’anteprima che lo presentava come la brutta copia di Moon di Duncan Jones. Pessimo trailer che già rimandava al peggio, divertente quanto una barzelletta di Martufello. A questo punto è lecito chiedersi se oltre il trailer c’è anche dell’altro. Ebbene sì, in effetti c’è di più, ma niente di serio.

Mickey 17 è uno sci-fi drama-comedy in salsa coreana, ma poteva anche essere un thriller horror a caso, o una commedia slapstick, non importa, perché qui pare che il problema sia un Bong Joon-ho che forse dopo gli Oscar si è montato la testa, convinto di aver acquisito la formuletta magica del cinema; e forse, chi lo sa, magari a metà delle riprese ha capito di aver sbagliato tutto e per non pagare la penale ha chiamato la seconda unità a concludere il lavoro. Che la situazione vada in malora molto presto è evidente dal fatto che già a metà film non frega niente a nessuno in quale direzione voglia instradarsi il finale, e certamente non aiuta il fatto che il protagonista sia un idiota patentato, come se poi a qualcuno importasse davvero qualcosa di un cretino; l’idea iniziale dei cloni è carina i primi minuti, poi basta, come e quando i cloni schiattano passa subito in secondo piano. Oltretutto le linee narrative delle retrovie, intrecciate con la principale, sono altrettanto insulse, appiccicate sullo sfondo giusto per creare un alquanto inutile e non richiesto world building, tanto per provare a dare colore a un film grigio-marrone.

Mickey 17 è un film noioso, sciatto, un insulto al genere sci-fi, distante anni luce dalla ventata di freschezza di Snowpiercer. La ricetta melò-coreana qui non funziona. Dopo i titoli di coda viene da rivalutare l’invito a una giornata di bird watching dell’anziano vicino di casa. Chi ci ritornerà il tempo perso? Nessuno, questo è il vero dramma. Potrebbe essere lo spunto per il prossimo film di Bong Joon-ho, perché no.

Lascia un commento