L’uomo dei Sogni | Recensione

L'uomo dei Sogni

Un film rimasto impresso nella memoria tutta la vita, oltretutto ricordato come chissà quale opera profonda, malgrado abbia lo spessore di un action movie a là Michael Bay. Diciamo che non capita spesso, anzi non avviene mai, tuttavia a me è successo con L’uomo dei Sogni.

L’uomo dei Sogni è la storia di un pazzo contadinotto del midwest interpretato da Kevin Costner, quello lì dei tempi d’oro. Un contadino con l’espressione perennemente scazzata, una vita scazzata e un lavoro da scazzi. La sua quotidianità è scandita dal numero di espressioni di Kevin Costner, pertanto è una vita catartica. Una banale quotidianità interrotta dall’arrivo di una voce.
Adesso siamo sinceri: al suo posto chiunque sarebbe già andato da uno psichiatra, e invece il nostro decide di assecondare quella voce e quell’assurda richiesta di realizzare un campo da baseball al costo di radere al suolo la sua bellissima coltivazione di granturco e gettare nelle ortiche il lavoro che gli permette di pagare il mutuo.
Conclusa l’operazione follia non accade un bel nulla. Fosse finito così sarebbe stata un gran bella storia.

E invece proprio quando l’amico Kevin pensa di aver fatto una cazzata e inizia seriamente a pensare al suicidio…toh! ecco il miracolo. Una sera si materializza Joe Jackson (Ray Liotta), ex campione di baseball, ormai bello e defunto da tempo. Prima da solo e poi insieme agli altri ex-compagni di squadra dei Chicago White Sox, pronti per una partitella.
Ma senza una cura specifica il pazzo prosegue per la sua strada quando la voce lo incarica di altri compitini senza senso, tra i quali di cercare Darth Vader Aka James Earl Jones.
Trovati finalmente tutti i membri della reunion, il nostro eroe scopre le ragioni del suo caso clinico: Joe Jackson gli rivela che la voce proveniva proprio dalla sua testolina da ex-pacifista tossicodipendente (quindi sì, era davvero pazzo) allo scopo di poter incontrare quel padre morto tempo prima e con cui aveva chiuso il rapporto troppo presto.


L’uomo dei Sogni è un film per certi atipico, poiché una trama scema non incide su una buona messa in scena a tratti suggestiva, tanto che oltreoceano è diventato col tempo un cult per i seguaci di questo sport (vedere per credere l’inizio del link giù). E poi c’è un campo di granturco che fa sempre la sua porca figura, proprio come visto in Signs e in Interstellar. Ci vorrebbe un campo di granturco in ogni film, perché no.