Come ho già scritto nel pezzo dedicato a L’uomo dei sogni, alcune pellicole spesso seguono percorsi tortuosi per farsi apprezzare, non sono né belli né orrendi, ma vivono di luce riflessa con il potere della nostalgia, che tutto distorce, compreso il buon senso. Joe contro il Vulcano appartiene a questa categoria di pellicole senza infamia e senza lode, ma che in qualche modo trova un suo motivo di esistere nelle calde e afose serate d’estate dei giorni infrasettimanali.
Joe Banks è un modesto impiegato di un fabbrica grigia e triste. Depresso e continui mal di testa, gli viene diagnosticato un male incurabile, definito come “un’ombra nel cervello”. È il colpo di grazia: Joe si licenzia in attesa del suo trapasso, ma un giorno riceve la visita di un ricco uomo d’affari a conoscenza della sua malattia e con una proposta allettante: ovvero di trascorrere l’ultimo periodo della sua vita da ricco nababbo, a patto che Joe sia disposto a buttarsi dentro un vulcano di una piccola isola del pacifico, affinché quel sacrificio plachi gli umori dei suoi abitanti, convinti della necessità di un sacrificio per evitare che il vulcano esploda e non sprofondi l’isola giù per gli abissi.
Dietro a questo interesse per placare gli animi degli indigeni del luogo c’è un altro interesse più prosaico, che coincide con la presenza di un minerale unico al mondo e dal valore inestimabile.
Joe accetta l’offerta, e dopo varie spese folli inizia il lungo viaggio in barca verso l’isola di Waponi Woo in compagnia della figlia del misterioso uomo d’affari che Joe ha incontrato a casa sua. Ma un nubifragio metterà a rischio la missione.
Joe contro il Vulcano è un film diretto da John Patrick Shanley, al suo esordio come regista, che realizza una commedia on the road di poche pretese, ma che per qualche strano motivo non si dimentica, nonostante oggi non valga nemmeno un minuto di vita da spenderci.
Non ho grandi argomenti per consigliarlo, il vero motivo per il quale gli ho scritto una dedica riguarda solo un vago ricordo di simpatica commedia con alcune scene semi-divertenti. Inoltre dalla sua parte il film ha indubbiamente il pregio di avere un Tom Hanks prima che diventasse il “Papà d’America” e rompesse gli zebedei a colpi di retorica, e poi c’è la Meg Ryan dei tempi d’oro, che in tal caso interpreta tre ruoli differenti.
Non c’è molto da aggiungere a essere sinceri. Joe contro il Vulcano è una commedia scorrevole, divertente e nulla più.