Star Wars: Gli Ultimi Jedi | Recensione

 
C’è un famoso aneddoto su George Lucas alla fine delle riprese di Una Nuova Speranza nel quale si racconta la sua disperazione all’amico Steven Spielberg sulla possibilità del flop commerciale della sua nuova creatura, poiché a suo dire sembrava un film di fantascienza per bambini. Una storia che dura da quarant’anni finché durante lo scorso Star Wars Celebration il nostro George con una retromarcia spettacolare ha dichiarato di aver realizzato volutamente Guerre Stellari per un pubblico di dodicenni. Ma allora perché non l’ha mai detto prima? Come mai questa dichiarazione proprio adesso? Scusate lo sfogo ma ci tenevo a dirlo. 
Dopo la semi deludente uscita de Il Risveglio della Forza è arrivato nelle sale Gli Ultimi Jedi. Avete in mente quei film che pretendono di piacere a tutti allo scopo di fare gran cassa al box office e poi invece si rivelano deludenti sotto molti di punti di vista? Gli Ultimi Jedi è il manuale perfetto di come realizzare un film con queste caratteristiche.
Ahimè il giudizio è netto e senza giustificazioni, ed è esplicita la voglia di fare soldi da parte di Disney, tanti soldi, al costo anche di snaturare la saga. Ma andiamo per ordine ed iniziamo da quel che di buono ci viene offerto sul banco.
Se ricordate bene Episodio VII ci lasciava nell’ultima scena con Rey di fronte ad un ritrovato Luke Skywalker; inoltre nel nuovo capitolo venivano introdotti due nuovi villains provenienti dal lato oscuro: il Leader Supremo Snoke e il suo braccio destro Kylo Ren. Sembrava che le squadre fossero già stabilite fino alla fine della giostra, e invece in questo capitolo si rimescolano le carte, è questa è cosa buona, non possiamo che esserne felici, del resto riproporre in loop gli stessi storici personaggi  della saga non avrebbe giovato a nessuno, tanto più ai fan di vecchia data checché se ne dica. 
La realizzazione tecnica complessiva è tra le migliori mai viste nell’intera saga e possiamo affermare che l’altissimo budget di produzione a disposizione è stato ben sfruttato. Le note dolenti si trovano altrove. 
Addentrandoci più a fondo ne Gli Ultimi Jedi si notano un bel po’ di problemi di scrittura all’interno dell’universo di Star Wars, taluni perdonabili, come qualche lacuna di trama e certe implausibilità all’interno del canone di Star Wars, ma questi sono errori perdonabili giacché stiamo pur sempre parlando di intrattenimento, e Star Wars è sempre stato il parco giochi per eccellenza del cinema. Semmai il maggior difetto dell’opera diretta da Rian Johnson è una non completa e riuscita personalità, rimanendo relegato ad un semplice pezzo di ingranaggio tra un capitolo e l’altro solo per sparigliare le carte, però senza avere un’amalgama col capitolo precedente. Difatti due ore e mezza per fare tabula rasa appaiono eccessivi, e durante il resto del film non accade nulla di significativo se non per qualche momento suggestivo di qualità alternato a scene visivamente goffe e molto discutibili.  
La conseguenza di tutto ciò è che il prossimo episodio avrà su di sé la responsabilità di far risalire la china ad una nuova trilogia che di magico possiede davvero poco  per  quel  che  abbiamo visto  fino  adesso.
Ma se vogliamo proprio dirla tutta il male di fondo riguarda quest’eccessiva  scrittura e di regia patinata che la Disney ha imposto al nuovo corso, influenzando lo spirito della saga originaria con uno stile importato direttamente dai cinecomics Marvel. Basti pensare alle troppe scenette comiche viste in quest’episodio. Era proprio necessario trasformare il Generale Hux in una spalla comica o aggiungere i piccoli porg e le suore-sorcio? Anche la prima trilogia aveva una sua ironia, ma contenuta nell’ambito di un fantasy fantascientifico.
Qualcuno obietterà che la nuova trilogia di Star Wars sia semplicemente figlia dei tempi, eppure non dimentichiamoci che Rogue One è arrivato nelle sale solo recentemente sempre su commissione della Disney, e addirittura dimostrandoci che anche un blockbuster può spingersi su altre frontiere e altre prospettive.
Fino a quando il nuovo corso continuerà a racimolare centinaia di milioni di dollari difficilmente vedremo dei grossi cambiamenti in senso migliorativo. Sia chiaro, nessuno sta chiedendo alla Disney di ribaltare tutto da capo e tornare allo stile rassicurante di Una Nuova Speranza, ma solo più coraggio in futuro.