Il Mio Corpo vi Seppelirà | Recensione

Il Primo Re, La Belva, L’incredibile storia dell’isola delle Rose, Smetto quando voglio, sono alcuni dei lungometraggi made in Italy più insoliti degli ultimi anni, storie fuori dall’ordinario e alquanto inconsuete da queste parti. Dietro questa rinascita del cinema di genere c’è la casa di produzione Groenlandia di Matteo Rovere e Sidney Sibilia. L’obiettivo del duo è palese: sottrarre il cinema italiano dal quel provincialismo che ci contraddistingue in negativo, a vantaggio di progetti dal più ampio respiro internazionale, spendibili all’estero e pertanto potenzialmente più redditizi sul piano strettamente commerciale. Chiamateli scemi.

il mio corpo vi seppelirà recensione

Dal cilindro magico della Groenlandia proviene Il Mio Corpo vi Seppellirà, un western post-MeToo ambientato nel Regno delle due Sicilie durante lo sbarco delle truppe garibaldine. Se questo non è cinema. Diretto dal siciliano Giovanni La Pàrola, Il Mio Corpo vi Seppellirà è un western crudo e sporco come uno spaghetti-western qualsiasi, dal quale non traspare una netta demarcazione tra il bene e il male, ma prevale soltanto l’istinto di sopravvivenza e la voglia di prevaricazione. Tuttavia Il Mio Corpo vi Seppellirà non è solo un prodotto surrogato, dato che dispone di alcuni elementi autoctoni che si discostano dagli archetipi del suo genere. Sebbene le influenze esterne provenienti da altri generi non siano una novità per i western degli ultimi anni, tuttavia restano comunque sperimentazioni sempre apprezzabili, soprattutto quando provengono dal Paese degli spaghetti-western per antonomasia, nati come un’alternativa ai classici di John Ford.

Siamo ben lontani dalla perfezione, poiché il western di La Pàrola non è esente da alcuni grattacapi, in primo luogo da una scrittura a tratti didascalia e non sempre all’altezza delle aspettative, come non lo è nemmeno la fotografia, che risulta inadeguata a valorizzare la già buona messa in scena complessiva. Nondimeno è da segnalare una computer grafica imbarazzante anche per gli standard di trent’anni fa. Ciononostante gli aspetti positivi del film restano superiori rispetto alle zone d’ombra, in particolare grazie a un livello di recitazione complessivo soddisfacente, tra cui spicca l’attore Giovanni Calcagno nei panni di Murat, un ex soldato borbonico.

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Il Mio Corpo vi Seppellirà è il risultato di un nuovo corso del cinema italiano, una rinascita che aspettavamo da tempo immemore. Insomma, segnali che lì fuori c’è ancora chi è pronto a scommettere e navigare verso nuovo orizzonti inesplorati per le produzioni nostrane. Noi siamo qui ad aspettare altra benzina sul fuoco del cambiamento.